La tecnologia salverà il settore agroalimentare?

L’emergenza corona virus che stiamo vivendo ha posto il settore agroalimentare davanti a nuovi fronti di rinnovamento tramite l’ausilio della tecnologia.
Parliamo oggi della tecnologia blockchain, che permette di immagazzinare e conservare dati su blocchi chiusi con una chiave criptografica, per evitare la sovrascrittura. Il vantaggio principale che si può trarre è il controllo della filiera dei prodotti alimentari: ogni prodotto percorre diverse fasi e incontra diversi “attori” prima di arrivare nelle mani del consumatore.
Risulta quindi complesso mantenere intatta la qualità del prodotto stesso, che necessita di essere tutelata e preservata lungo tutto il percorso.

 

 

Noi di Alistar lavoriamo ogni giorno per garantirvi assistenza al passo con i tempi.

 





Il consumatore medio è sempre più attento alle modalità di produzione del cibo acquistato ed è proprio qui che entra in gioco la tracciatura registrata in blockchain, un ambiente sicuro per la condivisione dei dati e che permette il completo monitoraggio in tempo reale dal produttore fino alle nostre tavole.
In altre parole, tramite i dati raccolti via tecnologia complementare QR code, ed archiviati onchain, si crea un vero e proprio documento d’identità, in cui vengono tracciati la vita, la specie, il luogo dove il prodotto è cresciuto o è stato coltivato, la metodologia di allevamento/coltivazione/alimentazione, la presentazione, la geolocalizzazione e altri processi utili al tracciamento di quest’ultimo. Per molti prodotti è già stata introdotta questa tecnologia che promuove la tracciabilità, è il caso dei pomodori di Pachino, per i quali basterà fotografare il codice QR sulle singole confezioni per scoprire la loro storia, dalla coltivazione fino al supermercato. Il medesimo processo di identificazione avviene anche per prodotti come il vino della Cantina Volpone, il riso della Riseria Campanini, il formaggio Asiago, e i prodotti ortofrutticoli della più grande fattoria verticale Planet Farms, che sarà inaugurata a Milano entro la fine del 2020. Tutti casi da cui trarre esempio per creare filiere sempre più trasparenti e di qualità.
I nostri programmi Alistarpermettono la stampa del QR code e la creazione di un portale, dove il consumatore finale leggendo il suddetto codice può consultare la provenienza delle materie prime del prodotto.
Per citare un esempio, nel caso del settore carne con il quale collaboriamo da diversi anni, arriviamo a fornire l’allevamento di nascita, il mese e l’anno di nascita, l’allevamento d’ingrasso, il macello, il laboratorio di sezionamento, la data di produzione, la data di scadenza, i valori nutrizionali e gli ingredienti.

Conoscere l’origine di ciò che si mangia è diventata una priorità su cui fare leva per creare maggior valore sui nostri prodotti. Specialmente in questo periodo difficile e delicato è necessario rendere il Made in Italy più competitivo e migliorare i processi produttivi delle nostre aziende, per soddisfare al meglio le richieste dei propri consumatori e tutelarsi dalle sempre più numerose contraffazioni.


 

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