Gli United States of America, capitanati dal loro leader Donald Trump, stanno muovendo una guerra commerciale che sta coinvolgendo tutta l’Europa e conseguentemente anche l’Italia ne sta ingiustamente subendo le tragiche conseguenze.
La causa scatenante di queste misure protezionistiche è la disputa tra l’americana Boeing e l’europea Airbus . Il contrasto è vinto dalla prima che ottiene così dalla WTO, World Trade Organization , la concessione di imporre 7,5 miliardi di dollari sulle merci europee, dati i danni subiti a seguito dei sussidi europei in favore del Consorzio aereo di Francia, Spagna e Olanda.
Ad essere colpita da queste ritorsioni è comprensibilmente tutta l’Europa, in particolare troviamo Francia, Gran Bretagna e Germania sul podio, seguite dalla Spagna e dalla nostra Italia , parimerito con l’Irlanda, con l’incidenza delle sanzioni al 6,4%.
L’economia italiana sta già subendo duri colpi dovuti alla lista di prodotti coinvolti nell’applicazione dei dazi, ma non è da escludere che questa possa essere modificata. Infatti è probabile che l’USTR, Rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti d’America, utilizzi la sua facoltà di cambiare le categorie di prodotti e paesi colpiti per creare ulteriori difficoltà.
La tesi del coinvolgimento dovuto alla disputa tra le due compagnie dei cieli non è l’unica che ha credito. Difatti alcuni, come il Presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Nicola Bertinelli , sostengono che le tensioni riguardino principalmente il settore alimentare perché in Europa vengono tutelate le DOP registrate. A causa di queste misure molti prodotti a stelle e strisce, come ad esempio i formaggi, non possono superare la barriera europea; si suppone quindi che la lista dei nostri prodotti colpiti non sia altro che la manifestazione del risentimento per tali protezioni da parte dell’Europa.
Tra i prodotti coinvolti troviamo appunto formaggi quali il Parmigiano Reggiano, il Grana Padano, il Pecorino e il Provolone, liquori e amari, carne di maiale, frutta e succhi di frutta . Sono stati menzionati come prodotti a rischio dalle autorità americane anche i prosciutti, i salumi, il vino e la pasta.
Data quindi la criticità della situazione è importante che il problema venga affrontato con consapevolezza e tempestività, aiutando e risollevando un abbandonato settore agroalimentare, bisognoso di essere ricompensato dei danni subiti a causa di una battaglia di cui non era promotore.
Aggiornamento al 20/02/20
L’Italia esce indenne dalla revisione della lista di prodotti sottoposti ai dazi in seguito alla diatriba tra le due compagnie Boeing e Airbus, conclusasi con la concessione agli Stati Uniti di imporre una somma di 7,5 miliardi sulle merci europee.